KeyHack e Joyhack

Keyboard Hack

Agli albori dei mamecab casalinghi era necessario trovare un device con cui interfacciarsi ai comandi del cabinet e che dialogasse con il pc.
Un sistema era quello di effettuare un KeyHack.

Si prende una tastistera, si apre e ci si va a saldare brutalmente sui contatti dei tasti. Le tastiere avevano una piastra con le saldatura che la percorrevano ed arrivavano direttamente sotto i tasti:

Il keyhack, con queste tastiere è molto semplice e veloce anche se ingombrante

In questo modo, tenendo presente i tasti di default del mame, ci si andava a collegare direttamente sui tasti per giocare e per uscire dai giochi.
Niente di più facile.

Ovviamente col passare del tempo le tastiere cambiarono inserendo al loro interno un micro a matrice. Se aprite una tastiera moderna troverete una membrane con i contatti e le piste che fanno capo ad una micropiastra con un chip coperto da una colla particolare.

La parte che interessa a noi è la scheda di encoder della tastiera, ovvero quel particolare che si occupa di decodificare la pressione dei tasti in codice per il pc.
Vediamo nel particolare

In questo caso le cose si complicano leggermente
La tastiera segue una codifica a matrice che si può visualizzare tramite la tabella:

Guardando il chip si nota che vi sono due distinti gruppi di piste.
Un gruppo rappresenta le linee della tabella, ed ovviamente l’altro gruppo, più numeroso, saranno le colonne
Abbiamo quindi dei punti in comune, cioè la linea A toccherà le colonne in corrispondenza di un tasto.
Con un tester si deve ricavare la matrice della tastiera

Una volta ricavata la matrice si devono selezionare i tasti seguendo il criterio del quadrato per evitare il ghosting, ovvero la mancata funzionalità della tastiera per cui un tasto continua ad essere premuto anche se viene rilasciato o il caso contrario per il quale non viene rilevata la pressione di un tasto

Come scegliere i tasti ? Si prende un tasto per ogni colonna a cui si andrà a dare una funzione. Le colonne sembrano poche ma in realtà si può giocare su alcuni fattori: il p1 non andrà mai su e giù contemporaneamente, per cui possono scegliere due tasti su quella colonna, consapevole che non avrò ghosting. Posso usare lo stesso trucco con le direzioni destra e sinistra e per entrambi i player.
Nell’esempio sopra abbiamo ‘a’ e ‘z’ per destra e sinistra del p1, mentre ‘pagsu’ e ‘paggiù’ per alto e basso.
Abbiamo 16 colonne. 4 direzioni per player che diventano però 2 usando la stessa colonna, quindi 2 direzioni per player più 6 tasti per giocatore: 2+2+6+6=16. Coin e Start possono convivere sulla stessa colonna, oppure mettere lo start nelle direzioni destra e sinistra, mentre il coin in colonna con le altre direzioni.
Aggiungeremo poi il tasto esc e, volendo la pausa. Ma sono tasti che si premono lasciando ogni altro comando quindi potrebbero convivere in ogni posizione.

Purtroppo abbiamo qualche limite, il lavoro è un po’ rognoso, dobbiamo segnarci i tasti che utilizzeremo perché poi dovremo cambiarli nei vari emulatori e, se il lavoro non è eseguito magistralmente risulta poi noioso e difficile risalire ai guasti

JoyHack o PadHack

L’idea è la stessa del KeyHack ma questa volta si utilizzano i joypad o i joystick, spesso di poco valore.
La tecnica prevede di aprire il nostro joypad, visualizzare i contatti e andare a saldare i fili direttamente sulla piastra

L’unica accortezza da avere è di controllare che il nostro joypad non abbia due masse distinte per i pulsanti e per le direzioni. Conviene saldarsi sui contatti dei pulsanti, sia per evitare di sbagliarsi sia per avere un punto di saldatura migliore.

Una volta che il nostro JoyHack o KeyHack è completo e collegato ai micro della plancia del nostro cabinet, della nostra plancia portatile o del nostro joystick arcade artigianale, non resta che giocare.

In sintesi

Questi sistemi sono oramai sorpassati dagli encoder moderni.
Se ne trovano a pochi euro già corredati di fili per i collegamenti.
Su ArcadeItalia sono nate le interfacce Encoder JammASD e SmartASD ( prima InterfASD ).
È consigliabile utilizzare encoder moderni per semplicità, pulizia e vantaggi di configurazione.


Le immagini della tabella sono di Sanzoghenzo