Monitor Arcade, Tv, Multifrequenza..
Tutti conosciamo le vecchie Tv a tubo catodico. Sono apparecchi entrati nelle case tanti anni fa.
Le prime erano in Bianco e Nero, per poi diventare a Colori successivamente. Formate da un Tubo a Raggi Catodici, con peso notevole ed inizialmente senza telecomando.
Un Monitor Arcade, spesso nominato MonArc, altro non è che la stessa tecnologia, con qualche differenza, usata nelle TV. Un MonArc è costituito da alcune parti essenziali:
Tubo catodico, Telaio ( la scheda elettronica ) e dalla Gabbia che sostiene il tutto
Su Wikipedia viene spiegato brevemente quale sia il funzionamento di un CRT.
I Monitor arcade si possono dividere in 3 gruppi:
- Frequenza Singola
- Frequenza Doppia
- Frequenza Tripla
La prima sono i monitor che normalmente vengono usati sui vecchi cabinet, ovvero con frequenza singola a 15KHz, ne esistono anche a 31Khz come i monitor per pc.
Gli schermi che sono a doppia frequenza lavorano a 15Khz o 25Khz.
Mentre i monitor trifrequenza possono lavorare a 15KHZ, 25KHZ o 31KHz
E’ bene sapere che monitor stiamo usando, per capire come interfacciarsi o come poter risolvere eventuali problemi.
Spesso vanno regolati, come ogni volta che si cambia scheda, e si utilizza lo schedino posto posteriormente usando uno specchio davanti al monitor oppure con un amico. Alcuni sono provvisti di prolunga per portale lo schedino nella parte frontale del cab e poter regolare con piĂą semplicitĂ .
Brite = Luminosita’, si tratta di una regolazione di fino del trimmer (manopola) screen presente sul trasformatore di riga –
H.amp. ( H. lin ) = Ampiezza orizzontale, allarga/restringe l’immagine
V.Amp. ( V lin ) = Ampiezza verticale, allunga/restringe l’immagine
V. Freq. & H. Freq = regola i sincronismi, non toccare se l’immagine e’ stabile
Contr. = contrasto
H. Phase = Sposta in orizzontale l’imagine
V. Phase = sposta in verticale l’immagine.
Esistono tantissime varianti e marche sia di Tubi che di Elettroniche.
In questa discussione sul Forum vengono prese in considerazione le varie marche con differenze di caratteristiche, pregi, difetti.
Esiste una compatibilità tra questi elementi, per tanto un tubo può non essere compatibile con una elettronica. In area Monitor, vi sono varie discussioni sul Forum come il Topic riassuntivo su I Sistemi di Designazione dei Tubi Catodici, oppure Come riconoscere le elettroniche, senza contare i tanti Topic in cui si risolvono eventuali problemi di funzionamento.
ATTENZIONE! I monitor arcade, come tutti i monitor, immagazzinano una grande quantità di energia per funzionare, e mantengono la carica anche dopo essere stati spenti, fate quindi molta attenzione quando lavorate con questi apparecchi, vi è un reale pericolo di morte!
In definitiva qualunque monitor si abbia a disposizione proprio cab bisogna tener presente che non è un giocattolo e che non funziona con tensioni a 12Volt, infatti il monitor quando va bene è alimentato a 128V o 230V, e comunque nella ventosa presente sul cinescopio passano ben 24000Volt, che nei modelli sprovvisti di apposito circuito per l’autoscarica rimangono anche dopo aver spento il monitor anche per giorni, quindi se non siete sicuri non toccate nĂ© la ventosa nĂ© altre parti dell’elettronica del monitor senza prima essere certi di aver scaricato completamente il tubo catodico!
In ogni caso non toccate mai il monitor se non sulle rispettive regolazioni, tenendo presente anche qui di non sfiorare altre parti, in caso di guasto o problema rivolgetevi ad un centro assistenza autorizzato, può sembrare strano ma esistono centri assistenza anche per i monitor arcade, per ogni marca sopra descritta in alcuni casi è elencato anche il link alla pagina del costruttore, qui troverete il centro assistenza più vicino a voi, oppure chiamate o mandate un email per sapere dove si trova quello più vicino.
Alcuni consigli:
Se scegliete un monitor arcade sia come ricambio o come primo mobile con al interno un monitor assicuratevi che al accensione il monitor non emetta fischi, fruscii o ticchettii, in pratica che non faccia il rumore in stile “friggitrice” in questo caso il trasformatore di riga è abbastanza vecchio e può dare problemi o guastarsi molto presto.
Assicuratevi che il cinescopio abbia dei bei colori se possibile controllare anche solo agendo sulle regolazioni della luminositĂ e contrasto.
Non giudicate mai un monitor dal suo aspetto estetico (sporco, polvere nera, elettronica brutta o con troppi fili ecc) un monitor deve funzionare bene dall’immagine, se poi non è “bello” o l’elettronica non vi piace a vista poco importa… non dev’essere un opera d’arte.
ATTENZIONE e ancora ATTENZIONE il monitor emette scariche anche da spento, quindi non operate mai su cose di cui non siete sicuri, la ventosa è un punto critico con elettricità anche dopo che è stata staccata la spina, quindi non deve essere toccata mai se non sapete come scaricarla, da spento il monitor può dare scosse che stordiscono o fanno svenire, da acceso può essere MORTALE !!!
Suggerimento: Per regolare i trimmer che si trovano dietro al monitor per sistemare l’immagine posizionate uno specchio davanti al monitor in modo che possiate vederlo da dietro al cab.
Suggerimento: Nel caso abbiate un immagine che flickera (sfarfalla) molto agite sui trimmer della Frequenza H (orizzontale). La sensibilità è molto alta, dovete quindi avere molta pazienza quando regolate l’immagine.
Tabella Frequenze: Nella seguente tabella sono riportate le frequenze orizzontali e verticali delle principali risoluzioni video.
Horizontal Sync | Vertical Freq | Modo | Risoluzione | 15 kHz | 60 Hz | CGA | 320x200 | 25 kHz | 60 Hz | EGA | 640x350 | 31 kHz | 60 Hz | VGA | 640x480 | 38 kHz(35 kHz) | 60 Hz(56 Hz) | SVGA | 800x600 | 48 kHz(35 kHz) | 60 Hz(43 Hz i)| XGA | 1024x768 | 64 kHz | 60 Hz | SXGA | 1280x1024 | 75 kHz | 60 Hz | UXGA | 1600x1200 |
La grande maggioranza dei videogiochi arcade usava comunque solo la prima a 15 kHz. I monitor arcade piĂą recenti (Hantarex Polo Star, Wells Gardner D9200, etc.) sono invece dei monitor multifrequenza automatici che lavorano a 15-25-31-35kHz e sono anche dotati di presa VGA a 15 pin oltre al classico connettore arcade a 6 pin (R-G-B-gnd-H-V). Questi nuovi monitor rendono molto piĂą semplice il collegamento al computer. Le frequenze indicate tra parentesi sono frequenze alternative ai 60 Hz verticali standard o sono frequenze interlacciate). Infine, le ultime due modalitĂ SXGA e UXGA non sono modalitĂ dei monitor arcade e rappresentano solo un termine di paragone con le attuali frequenze dei monitor per PC.
Quali monitor possiamo trovare in un cab arcade?
Nella maggior parte dei casi, dentro il vostro cab troverete un monitor Hantarex. Vi sono comunque anche tante altre marche di monitor che sono entrate successivamente nel settore arcade e che è possibile trovare soprattutto nei cab prodotti dal 1990 in poi.
Questi sono i principali produttori: Hantarex, Intervideo, Selti(Sivid), Cabel, Nanao, Sanwa, Wells Gardner, Semio(Monitor), CA&G, Fenice e Philips.
Molto spesso questi monitor derivano o sono parenti stretti dei monitor per le macchine industriali a controllo numerico CNC, Computer Numerical Control:
- www.monitor-industriali.it
- www.industrial-monitors.com
- www.cncmonitor.com
- www.cnc-monitor.com
- www.monitor-information.com
I monitor Hantarex
Sambers Italia SpA www.hantarex.it
Modello | H. Sync | Commutazione | MTC 900 | 15kHz | | MTC 900e | 15kHz | | MTC 9000 | 15kHz | | MTC 9110 | 15kHz | | MTC 9300 | 15kHz | | Polo | 15-25kHz | manuale | Polo/2 | 15-25kHz | automatica | Polo/3 | 15kHz | | Polo Star | 15-25-31-35kHz | automatica |
MTC 900
Il monitor in questione è il più frequentemente utilizzato dentro un mobile arcade, credo che se siano stati prodotti qualcosa come qualche milione di esemplari, quindi se ne trovano ancora a volontà .
Questo modello ha il pregio di essere un vero oggetto indistruttibile che non ha paragoni, gli unici problemi che può dare sono i classici trimmer sporchi, và comunque detto che veniva prodotto per essere accoppiato con cinescopi di varie marche, tra cui RCA – ITT – VIDEOCOLOR – PHILIPS ogni marca di cinescopio aveva un aggancio in fondo al tubo catodico differente dal altro, quindi furono prodotti appositamente 4 versioni di piastrino con ogniuna l’ aggancio per uno specifico tubo catodico.
Si potevano comunque scambiare le elettroniche da un tubo ad un altro e quindi nessun problema in fondo di interscambio, bastava togliere dal eventuale chassis elettronico guasto il piastrino che appunto andava al tubo, in fondo era soltanto un connettore e il filo del focus da dissaldare, cosi da riutilizzare il piastrino vecchio tolto dallo chassis guasto sullo chassis funzionante.
Che sappia io con certezza vennero prodotti 2 tipi di mtc 900, ed in entrambi i casi per tutti e 4 le marche di tubi catodici utilizzati, questo perché nella prima versione lo chassis era equipaggiato con un integrato che gestiva il verticale che dopo qualche anno usci di produzione, rendendo impossibile sia la produzione di altri apparecchi, sia la riparazione, nella seconda versione l’ unica cosa diversa è appunto questo chip che gestisce l’ apertura verticale del immagine.
Purtroppo al momento trovare un mtc 900 in buone condizioni può essere un impresa, dato che per buona parte degli anni ’80 questi monitor hanno lavorato in non stop, causando in primis l’ usura del trasformatore di riga, il che vuol dire una spesa per la sostituzione non da poco, quindi se accendendo un mtc 900 si sente un fruscio o si sente friggere il trasformatore sicuramente siamo vicini alla fine del sopracitato trasformatore di riga.
Infine il monitor per funzionare doveva avere due tensioni di entrata, il 128V ed il 220V, il primo alimentava l’ elettronica, il secondo serviva solo per la smagnetizzazione.
MTC 900E
Questo modello è quasi totalmente identico al precedente, se non per l’ adeguamento della connessione con il tubo catodico, infatti da questo modello (pur sempre utilizzando cinescopi di varie marche) l’ aggancio al tubo catodico era per tutti i cinescopi uguale, quindi nello standard che poi è divenuto uguale per tutti i cinescopi, inoltre si iniziò ad usare proprio dal mtc 900E un trasformatore di riga più comune, con conseguenza di avere meno problemi nel reperire un eventuale ricambio.
Per riconosce i due modelli è semplicissimo, l’ mtc 900 ha la scheda elettronica verde, mentre l’ mtc 900E ha la scheda color marrone scuro, inoltre l’ mtc 900 ha tutti i fili di connessione tra piastrino e chassis racchiusi in dei flat che racchiudono dei cavi colorati ben oridinati, nel mtc 900E le connessioni sono sparse e tramite singoli fili che arrivano in vari punti sul elettronica.
MTC 9000
L’MTC 9000 è stato forse il modello più usato da fine anni ’80 fino al 1993 (anno del fallimento della Hantarex di Firenze) e ne sono stati realizzati varie versioni.
Si riconosce subito ad occhio lo chassis del 9000 dato le ridotte dimensioni e la scheda color marrone chiaro, questo modello inoltre ha la possibilitĂ (tramite cavo prolunga opzionale) di trasferire i trimmer per le tarature, che sono raggruppati tutti su di uno schedino staccabile e poterli sistemare dentro lo sportello frontale del gioco, senza quindi dover piĂą fare acrobazie con lo specchio in mano per tarare il monitor.
Una delle modifiche che furono apportate quasi subito dalla ditta produttrice è stata la sostituzione del controllo del contrasto, nella prima versione infatti era controllato da un interruttore a tre scatti, e quindi si poteva regolare solo Min-Med-Max, nella seconda versione invece fu applicato un normale trimmer che permetteva regolazioni più personalizzabili.
Parlando di questo modello si può dire che era destinato a rimpiazzare e continuare il successo del precedente mtc 900, sia in termini di qualità che di apparecchio al passo con i tempi.
Purtroppo invece bisogna ricordare che questo modello a breve fece riscontrare problemi non indifferenti, infatti nella parte alta dello chassis proprio sopra al trasformatore di riga, dove sono situate un bel gruppo di resistenze saltava fuori su tutti ma tutti i modelli il vero errore di progettazione, e cioè che dopo un periodo di lavoro di qualche mese il gran calore generato da tali resistenze in pratica cuoceva la scheda madre dello chassis stesso, che in alcuni casi bastava toccare per mandare in briciole, questo infatti fù il problema che costringeva spesso e voltieri a dover buttare l’ elettronica.
Nella versione per cinescopi a 25/28 pollici fu inserita proprio sopra il trasformatore di riga una ventola che aiutava a raffreddare il tutto, evitando quindi il problema del surriscaldamento.
L’MTC 9000 per funzionare necessitava come d’altronde il modello mtc 900 di due tensioni, 128/220 V.
MTC 9300
In questo caso non si può parlare di un vero e proprio nuovo modello, dato che era sempre lo stesso mtc 9000, solo che questa versione aveva in più racchiuso dentro un involucro di plastica grigia ed integrato in tutt’ uno anche l’ alimentatore US 300, questo permetteva infatti di montare dentro un cabinato solo e soltanto il monitor, senza nessun altra cosa se non la scheda gioco, difatti il monitor provvedeva ad alimentare sia se stesso, che la scheda gioco, inoltre si poteva collegare sempre al monitor le luci delle lampade della gettoniera, ed il tubo neon.
Polo
Il polo videogames è stato il vero e proprio successore del mtc 900, dato che la sua costituzione e realizzazione gli conferisce un elevata qualità e robustezza, in pratica non ha particolari problemi come il precedente modello.
Polo videogames a differenza degli altri modelli non necessita di alimentatori esterni, ma fuzniona direttamente a 220V, e come ormai tutti i monitor dedicati al videogames ha i controlli delle regolazioni staccabili e posizionabili frontalmente al gioco tramite prolunga, molte tarature e la smagnetizzazione sono automatiche e quindi creano meno problemi rispetto a i modelli preceenti.
Dopo la prima versione che fù costruita dalla Hantarex di Firenze questo monitor è stato ripreso anche dalla attuale Hantarex, e trasformato in svariati modelli per soddisfare le esigenze attuali che richiedono monitor vga e 25khz, senza trascurare il top della gamma che è riesce ad autotararsi a seconda della fonte di segnale che viene collegata.
I monitor Intervideo e i monitor Selti(Sivid)
Gruppo Felaco
La napoletana Intervideo ha una lunga esperienza nel settore dell’intrattenimento automatico e distribuisce videogames di note case come SNK, Namco e Konami. La Intervideo inoltre produce monitors per videogiochi dagli anni 90 in una vasta gamma di modelli, dai 10″ ai 38″, standard (15 kHz), doppia frequenza automatica (15-25 kHz), e tripla frequenza automatica (15-25-31 kHz). Lavora in collaborazione con molte case costruttici di videogiochi in tutto il mondo, produce e distribuisce i circuiti per i monitors, alimentatori e AWP.
Selti Elettronica SpA
La Selti Elettronica inizia l’attivitĂ nel 1976 nella zona industriale di Todi, in provincia di Perugia, con la produzione di monitor e di telecamere. Nel 1978 escono dalla fabbrica i primi monitor monocromatici per applicazioni industriali. Negli anni successivi la gamma dei prodotti Selti si arricchisce di monitor a colori ad alta risoluzione, di monitor per videogiochi e per molte altre applicazioni industriali. Fa parte del gruppo Selti anche la Sivid, che produce videogames. I marchi Selti e Sivid in seguito alla chiusura di Selti Elettronica sono stati prodotti da Videosistemi.
I prodotti di Intervideo e Selti/Sivid sono pressochè identici, infatti le stesse elettroniche che si trovano marchiate Intervideo si possono trovare anche con il marchio Selti o Sivid. Essendo le elettroniche similari è difficile distinguere con precisione i vari modelli, dato che come detto si può trovare lo stesso prodotto con più marchi.
I monitor di vecchia concezione hanno il fastidioso problema delle tarature, che essendo messe in posizione scomoda rendono anche nel cambio scheda problematica tale operazione, la struttura è simile all’MTC 900 Hantarex, anche se piĂą delicata.
Nei modelli piĂą nuovi si ha sicuramente una qualitĂ superiore e tra le altre cose sono stati i primi ad avere incluso il cavo dei comandi a distanza, che altre marche davano solo opzionale.
Nei nuovi modelli (dal 1995 circa in poi) sia bifrequenza che normali 15khz si hanno qualitĂ di immagine e di componentistica nella media di altri produttori, al contrario queste due marche sono note per la scarsa attenzione nell’assemblaggio è facile infatti che si abbiano tra i guasti piĂą frequenti problemi con l’effetto cuscino o comunque difficoltĂ nel rendere l’immagine lineare ai bordi, sicuramente un controllo allo stato delle saldature è obbligatoria, dato che questi modelli sono delicati soprattutto nelle saldature.
Un pregio è però il fatto che essendo tutti i modelli anche i più recenti sulla stessa base di quelli passati la soluzione dei guasti è molto avvantaggiata, soprattutto per chi ha già dimestichezzo con queste elettroniche.
I monitor Semio(Monitor)
La Semio SpA di Sesto Fiorentino (FI) produceva dei monitor arcade marcati semplicemente “Monitor”.
E’ probabile che i monitor Semio siano stati prodotti o comunque derivino dai monitor Hantarex. Hantarex fino al 1993 si chiamava proprio Hantarex S.p.A. ed aveva sede a Firenze, quindi vicino alla Semio di Sesto Fiorentino (oggi invece Hantarex si chiama Sambers S.p.A. ed ha sede a Cinisello Balsamo).
Monitor serie ‘M’
Praticamente la copia identica del Polo Hantarex. Anche se, più che di una copia, si può parlare dello stesso monitor, dato che il progetto è il medesimo, quindi le specifiche di questo monitor sono pressoche quelle del Polo, unica differenza è il connettore che serve per collegare il cavo prolunga per le regolazioni che è differente dal Polo.
Esiste anche la versione bifrequenza manuale 15khz / 25khz di questo monitor, che ha sostanzialmente un enorme problema, la si può utilizzare solo e soltanto con il cinescopio con cui viene fornita, infatti a causa del cinescopio con impedenza particolare è impossibile collegare a questa elettronica un altro cinescopio, nelle ultime versioni fu inserito un comando per la regolazione dell’impedenza, permettendo così di cambiare cinescopio a piacimento.
Pico
Il Pico è uno chassis progettato in più versioni, 15 o 25 khz, ed ha la particolarità di poter essere adattato a tutti i tipi di cinescopio, infatti questo era proprio il punto di forza pubblicizzato di questo prodotto: lo si poteva adattare a qualsiasi monitor, rendendo cosi il prodotto ottimale per la sostituzione di elettroniche guaste o vecchie ma col tubo catodico ancora buono.
La Semio di Firenze ha cessato l’attivitĂ nel 2002
I monitor Philips
www.professional.philips.com In questo caso si parla solo della parte elettronica, e non dei tubi catodici o cinescopi prodotti da Philips.
Di questa marca esiste un solo tipo di elettronica dedicata al settore arcade, si può dire meglio che almeno in Italia ne è stato utilizzato solo un modello agli inizi degli anni ’80, eventuali altri modelli venivano acquistati insieme ad alcuni cabinati originali.
Questo monitor si riconosce subito per il fatto che la sua elettronica è del tipo a schede ad incastro, tipica elettronica Philips usata anche nei tv color Match Line.
Questa elettronica era ottima da nuova perchĂ© era ben progettata ed era accoppiata a ottimi cinescopi Philips o Mullard. Purtroppo se si ha uno di questi monitor usati è consigliabile utilizzarlo fin che vĂ , o nel caso fosse guasto gettarlo via senza troppi rimpianti, infatti molto spesso si verificano falsi contatti tra le schede a causa del fatto che lo chassis altro non è che un insieme di schede collegate alla pistra madre, questo col passare degli anni crea grossi problemi negli attacchi che bloccano le varie schede, sia perchĂ© con il caldo e il tempo la plastica dei connettori si deforma e rende impossibile un collegamento ottimale, sia perchĂ© anche le stesse schede essendo flessibili nei vari trasporti del mobile con il monitor al interno hanno preso gioco, altra pecca non indifferente sono i connettori che collegano i vari fili, sia quelli del segnale rgb, che dell’alimentazione o del degauss o altro, infatti essendo connettori di scarsa qualitĂ quasi sempre nel tentare di scollegare dei fili si finisce sempre per rompere lo stesso connettore, anche i vari trimmer di taratura e regolazione essendo del tipo non ricoperto di plastica ma completamente esposti alla polvere rendevano quasi al ordine del giorno colori sfasati e falsi contatti, e altri problemi creati appunto dalla polvere che intasava i trimmer.
Unica soluzione a questi problemi è quello che adoperavano alcuni tecnici quando questo monitor era ancora valido, e cioè rifare le saldature completamente (praticamente tutte le saldature esistenti) e bloccare le piccole schede alla scheda madre tramite saldature che collegano i pin dei connettori, per finire eliminare i connettori dei fili e saldare direttamente ogni filo sul contatto della scheda, e sostituire i trimmer ritenuti difettosi con modelli sigillati.
Chiaramente in caso di guasto c’era da diventare matti avendo tutto saldato, motivo che costringeva molti a gettare il monitor non appena si presentavano guasti particolari, dato che i tempi di lavoro nel ripararlo erano troppo lunghi ed il monitor risultava comunque poco affidabile.
I monitor Cabel
Di questa azienda e dei suoi prodotti ci sono poche informazioni, probabilmente comunque i modelli di monitor prodotti non sono andati oltre a quelli in bianco e nero. Venivano utilizzati soprattutto nelle prime copie di videogiochi americani in B/N, in pratica molti produttori di bootleg di giochi per la maggior parte Atari usavano anche questi tipi di monitor, mettendoli dentro il cabinato anche esso prodotto in Italia.
I monitor Fenice
Fenice Srl www.fenice-srl.it I monitor Fenice sono utilizzati nella maggior parte dei casi in sistemi touch screen, quindi trovarne di versioni a 15khz è abbastanza difficile, come oggetti e qualità sono molto simili agli Intervideo/Selti.
Riguardo alla versione VGA a 31khz si può dire che sono manitor robusti e affidabili, e soprattutto i più usati nei sistemi touch screen come il Photo Play.
I monitor Nanao/Sanwa
Eizo Nanao Corporation www.eizo.com La giapponese Eizo Nanao Corporation è stata fondata nel 1968 con il nome di Hakui Electronic Corporation. Inizialmente produceva TV in bianco e nero. Nel 1973 ha cambiato nome in Nanao Corporation e nel 1976 ha iniziato a produrre monitor industriali, poi nel 1980 ha acquistato la Irem. Nel 1981 ha iniziato a produrre monitor per PC con il marchio Eizo. Nel 1999 ha adottato il nome attuale Eizo Nanao Corporation.
Sanwa www.sanwa-d.co.jp
Questi due produttori giapponesi sono citati insieme perché i loro monitor si trovano solo nei cab originali Sega Model 2/3, Naomi e successivi, e visto che i loro prodotti sono equivalenti.
I monitor sono dei 28″ bifrequenza (15/25khz) settabili manualmente, ma quasi sempre tenuti fissi sui 25khz, sono praticamente indistruttibili. I guasti sono molto rari anche se, a causa dei componenti usati per la realizzazione, quando si verifica un guasto è quasi sempre necessario mandare il monitor all’importatore per le riparazioni.
La grande qualitĂ di questi monitor si vede subito ad occhio, infatti guardando le elettroniche si può notare come pur avendo lavorato per anni non c’è il ben che minimo segno di surriscaldamento, nĂ© tantomeno di interventi di manutenzione come saldature rifatte ecc.
Questi monitor hanno però il problema di non poter scambiare le elettroniche con altre, a causa dell’impedenza del cinescopio, quindi sia elettronica che cinescopio possono essere usati soltanto insieme e non sostituiti con altri.
I monitor CA&G
www.caeg.it Questa marca poco nota nel 1994 aveva a catalogo dei monitor per videogames derivati dall’Hantarex MTC 9000 con qualche modifica e con la versione a 25khz (forse avevano acquistato il progetto dal fallimento Hantarex del 1993).
I monitor Wells Gardner
www.wellsgardner.com Wells Gardner è un famoso e apprezzato produttore americano di cui troviamo i monitor in diversi cab originali come Dragon’s Lair, Space Ace, Mach 3 e in tutti i giochi importati dagli USA. E’ un po’ come l’equivalente americano di Hantarex.
Questi prodotti pur essendo nella norma come qualitĂ di prodotto e di immagine sono realizzati in maniera poco agevole, sia i vecchi modelli che anche gli attuali. I modelli presenti nei giochi di cui sopra hannp per esempio i controlli per le tarature molto piccoli e che necessitano di un cacciavite per essere regolati, per cui chi è abituato ad operare sui monitor di produzione italiana si troverĂ sicuramente in difficoltĂ sui vecchi Wells Gardner rispetto alla semplicitĂ di taratura che hanno i modelli made in Italy. Di contro i modelli piĂą recenti, come il D9200, hanno i comandi delle regolazioni con la prolunga e anche l’On Screen Display!
Sia come cinescopio che come elettronica i Wells Gardner sono comunque degli ottimi monitor, che però data la poca reperibilità in Italia di eventuali elettroniche (il monitor infatti non è importato ufficialmente) in caso di guasto o di problemi si può avere l’incompatibilita dei cinescopi usati per i WG con le elettroniche italiane.
Qui una lunga ed interessante traduzione di un documento in cui viene spiegato in modo molto dettagliato ma di facile comprensione il funzionamento e la ricerca dei guasti nei monitor.
Autori
—Tox Nox Fox 10:28, 7 Feb 2020 (CET)
Fonti
—Peterpepper 18:28, 27 Set 2009 (CEST)
—Discussione su Arcadeitalia usata come riferimento per questa pagina.
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